Quando Tommy (così lo chiamiamo quasi tutti nella "bassa bg") mi ha chiesto di scrivere la presentazione per il suo sito, ho pensato di riassumere le sue “tappe” fotografiche:
la prima (e “involontaria”): agosto 1974, dopo nove mesi di “camera oscura” sua madre lo da’ alla luce…
la seconda: dicembre 1995, mentre frequenta a Milano la facoltà di scienze geologiche, riceve in regalo dal compianto zio P. la prima reflex … una N. totalmente manuale, priva anche dell’autofocus!
la terza: marzo 2006, acquista la sua prima reflex digitale (ahimè…ancora fedele a N.) e ricomincia a fotografare dopo una lunga “pausa di riflessione”.
Oggi è appassionato … non certo con la pretesa di esser bravo … della cosiddetta “foto naturalistica”, fondamentalmente per due motivi: il primo, perché è convinto che sia meglio godersi ciò che è rimasto piuttosto che disperarsi per quello che abbiamo perso; il secondo – tipico di noi appassionati di questo genere - per quell’ebbrezza che si prova rimanendo al freddo nel capanno o soli sulla collina aspettando che qualcosa si posi su un ramo o che la nebbia si alzi … poi tutto svanisce in una frazione di secondo … e quando (spesso del resto) torniamo a casa senza la foto “che avevamo in mente” non ce ne importa niente … tanto ci torneremo!
Grazie ad A.E. per tutto quello che abbiamo condiviso ("è il viaggio che conta e non la meta”), per la presentazione e la foto (in attesa di fotografare il mammifero che più mi somiglia: l’orso!)
Un grazie speciale va invece a Ma.Vi.Ki. ai quali sottraggo tempo e senza i quali tutto questo non sarebbe possibile!!!
Copyright 2014-16 Tommaso Simonato - Tutti i diritti riservati.
Per contatti : [email protected]
la prima (e “involontaria”): agosto 1974, dopo nove mesi di “camera oscura” sua madre lo da’ alla luce…
la seconda: dicembre 1995, mentre frequenta a Milano la facoltà di scienze geologiche, riceve in regalo dal compianto zio P. la prima reflex … una N. totalmente manuale, priva anche dell’autofocus!
la terza: marzo 2006, acquista la sua prima reflex digitale (ahimè…ancora fedele a N.) e ricomincia a fotografare dopo una lunga “pausa di riflessione”.
Oggi è appassionato … non certo con la pretesa di esser bravo … della cosiddetta “foto naturalistica”, fondamentalmente per due motivi: il primo, perché è convinto che sia meglio godersi ciò che è rimasto piuttosto che disperarsi per quello che abbiamo perso; il secondo – tipico di noi appassionati di questo genere - per quell’ebbrezza che si prova rimanendo al freddo nel capanno o soli sulla collina aspettando che qualcosa si posi su un ramo o che la nebbia si alzi … poi tutto svanisce in una frazione di secondo … e quando (spesso del resto) torniamo a casa senza la foto “che avevamo in mente” non ce ne importa niente … tanto ci torneremo!
Grazie ad A.E. per tutto quello che abbiamo condiviso ("è il viaggio che conta e non la meta”), per la presentazione e la foto (in attesa di fotografare il mammifero che più mi somiglia: l’orso!)
Un grazie speciale va invece a Ma.Vi.Ki. ai quali sottraggo tempo e senza i quali tutto questo non sarebbe possibile!!!
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